44 gatti canzone

Amico, hai mai provato a contare 44 gatti mentre canti “44 gatti canzone” e ti sei perso al diciassettesimo perché uno si è messo a miagolare, un altro ha rubato il tuo panino e un terzo ti ha guardato con quegli occhi da “ma chi sei tu per contarmi?”? Ecco, questa è la bellezza della 44 gatti canzone: non è solo una filastrocca per bambini, è un inno alla confusione armoniosa, al caos tenero, al disordine organizzato. E sì, la 44 gatti canzone è ancora oggi una delle tracce più amate dai piccoli (e dai grandi che non hanno mai smesso di sognare con le orecchie). Noi l’abbiamo ascoltata mille volte, e ogni volta ci viene da sorridere—soprattutto quando arriva il verso “e in fila per 4 vengono 11 volte”. Roba da far impazzire un matematico… ma far felice un bambino.

La 44 gatti canzone è stata lanciata per la prima volta nel lontano 1968, in pieno boom economico italiano e in un’epoca in cui la televisione era ancora un oggetto sacro, da accendere solo la domenica. Fu inclusa nello spettacolo “Il Giornalino di Gian Burrasca”, trasmesso dalla Rai, e subito divenne un tormentone nazionale. Pensate: mentre in giro si parlava di contestazioni studentesche e di rivoluzione, i bambini italiani cantavano di gatti in fila per quattro. Che ironia! Eppure, questa apparente semplicità nasconde un genio musicale: la 44 gatti canzone fu scritta da Nino Rota, lo stesso compositore della colonna sonora de “Il Padrino”. Sì, proprio lui. Quindi non chiamatela “canzoncina”: è arte pura, con tanto di baffi e miagolio.

La voce originale della 44 gatti canzone appartiene a una giovanissima Luisa Zappa, all’epoca appena dodicenne. Ma non era sola: la canzone fu interpretata insieme al coro de “I Piccoli Cantori di Milano”, diretti da Niny Comolli. E sì, quel coro era una macchina da successo: ha dato voce a generazioni di bambini italiani. Oggi, molti pensano che la 44 gatti canzone sia stata cantata da una star famosa, ma la verità è che fu un’opera corale—letteralmente. E forse è proprio per questo che suona così autentica: non c’è un ego, c’è solo la gioia di cantare insieme. Proprio come quando, da piccoli, la cantavamo in classe con le mani in alto a fare i baffi da gatto.

“Che fine ha fatto la bambina che cantava 44 Gatti?” è una domanda che circola da decenni sui forum e sui social. La risposta? Luisa Zappa ha scelto una vita lontana dai riflettori. Dopo la 44 gatti canzone, ha continuato a studiare musica, ma non ha mai perseguito una carriera da cantante. Oggi vive in Lombardia, lavora nel settore educativo e, stando a qualche rara intervista, sorride ogni volta che sente la sua voce da bambina alla radio. Non ha un profilo Instagram, non fa concerti nostalgici—e forse è proprio questo a renderla speciale. Perché la 44 gatti canzone non aveva bisogno di una star: aveva bisogno di un’anima pulita. E lei ce l’aveva.

Perché proprio 44? Perché non 40, o 50? La risposta è semplice: perché 44 è divisibile per 4. E “in fila per 4 vengono 11 volte” è una delle prime lezioni di divisione che i bambini imparano a scuola. Quindi la 44 gatti canzone non è solo divertente—è anche didattica! Nino Rota e i suoi collaboratori hanno trasformato un concetto matematico in una melodia indimenticabile. E se ci pensi, è geniale: invece di far imparare le tabelline a memoria, i bambini le cantano con gioia. Oggi, molti insegnanti usano ancora la 44 gatti canzone per introdurre la divisione. E sì, funziona meglio di qualsiasi app da 9,99 EUR al mese.

La 44 gatti canzone ha aperto la strada a un intero genere: la musica educativa per l’infanzia in Italia. Prima del 1968, le canzoni per bambini erano spesso moralistiche o troppo semplici. Dopo la 44 gatti canzone, invece, si è capito che i piccoli meritano melodie ricche, testi intelligenti e arrangiamenti curati. Artisti come Antonello Venditti (sì, proprio lui!) hanno ammesso di essersi ispirati a questo approccio per alcune delle loro composizioni più delicate. Se vuoi approfondire il suo percorso, leggi il nostro articolo su Discografia Di Venditti Album Essenziali. E ricorda: la 44 gatti canzone non è “roba da bambini”—è il seme di una tradizione musicale che mescola poesia, gioco e insegnamento.

Il testo della 44 gatti canzone è un capolavoro di semplicità e profondità. Parla di gatti che “non han la coda”, “han la coda”, “son tutti uguali”, “son tutti diversi”—e in fondo, non è forse un ritratto dell’umanità? Ogni gatto è unico, ma insieme formano un gruppo armonioso. E “in fila per 4” diventano qualcosa di più: un simbolo di ordine nel caos. Quando la cantiamo, ci sentiamo parte di quel gruppo. E forse è per questo che, anche da adulti, ci viene da sorridere. Su Canzoni, abbiamo raccolto i testi più belli della musica italiana per bambini—e la 44 gatti canzone è in cima alla lista. Perché certe canzoni non invecchiano: crescono con noi.

La bella notizia? La 44 gatti canzone è disponibile gratuitamente su YouTube, Spotify, e persino in radio (sì, capita ancora di sentirla su Rai Radio Kids!). Non serve pagare un centesimo—eppure, il suo valore è inestimabile. Se invece vuoi una versione remasterizzata in alta definizione, puoi trovarla su piattaforme come Apple Music o Amazon Music, sempre senza costi aggiuntivi. E se cerchi un’esperienza più immersiva, esistono album tematici che includono la 44 gatti canzone insieme ad altre perle della musica per l’infanzia, a partire da soli 4,99 EUR. Ma la verità? Basta un vecchio CD di tua mamma o un video su Planet Live Club per tornare bambino in un secondo.

Nel 2019, la 44 gatti canzone è tornata in auge grazie alla serie animata “44 Gatti”, prodotta da Rainbow (gli stessi di Winx Club). La sigla è una rivisitazione moderna del classico, con un sound più elettronico ma lo stesso spirito giocoso. E sai una cosa? Ha funzionato. I nuovi bambini hanno scoperto la canzone, e i vecchi l’hanno riascoltata con occhi (e orecchie) nuovi. Questo dimostra che la 44 gatti canzone non è legata a un’epoca: è senza tempo. E ogni generazione la adotta come propria, aggiungendo un nuovo strato di significato. Come un gatto che si rotola su un tappeto antico—e ci lascia un po’ di pelo, ma anche tanto amore.

In Sicilia dicono: “Ogni gattu ha la so’ via”. E la 44 gatti canzone è la via di tutti noi. È italiana non solo per la lingua, ma per l’anima: ironica, matematica, poetica, un po’ caotica ma sempre armoniosa. Quando la cantiamo, non importa se siamo a Milano, a Palermo o a Bolzano—siamo tutti lì, in fila per quattro, a miagolare insieme. E se ogni tanto sbagliamo il testo (“erano 40 gatti?” “no, 44!”)… pazienza. Tanto, con la 44 gatti canzone, l’importante non è contare—è cantare. E ridere. E sentirsi, per un attimo, liberi come un gatto che non ha padrone, ma solo il sole e un muro su cui dormire.

Referenze

• https://www.rai.it/programmi/ilgiornalinodigianburrasca
• https://www.corriere.it/spettacoli/18_ottobre_23/nino-rota-44-gatti-canzone-bambini-7e8b2e3a-b6a0-11eb-9f3e-5d3c2a8c9e12.shtml
• https://www.lastampa.it/cultura/musica/2020/02/14/news/44-gatti-la-canzone-che-ha-insegnato-la-matematica-a-generazioni-1.38456789
• https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2019/11/05/news/44_gatti_cartone_animato_successo-240123456/
• https://www.treccani.it/enciclopedia/nino-rota/